Sono già più di 4 milioni le transazioni con yuan digitale

La fase di prova per lo yuan digitale continua il suo cammino, apparentemente senza grandi ostacoli. A dimostrarlo sono le ultime notizie provenienti dal gigante asiatico.

Il governatore della banca centrale cinese, Yi Gang, ha infatti dichiarato l’effettuazione di oltre 4 milioni di transazioni con l’impiego della CBDC cinese.

Un volume di operazioni nel corso delle quali il volume totale trasferito ammonterebbe ad oltre 2 miliardi di yuan, pari a quasi 300 milioni di dollari americani.

Tante o poche?

A riportare la dichiarazione è stato Bloomberg, il quale ha anche provveduto a rivelare che il governatore della PBoC, ha aggiunto durante la conferenza della Hong Kong Fintech Week la sostanziale linearità del programma pilota per il lancio della valuta digitale cinese.

Un programma che sta andando avanti in quattro aree urbane del Paese, senza sostanziali intoppi.

Secondo gli esperti, il numero di transazioni che hanno avuto luogo sino a questo momento non sarebbero moltissime, anche in considerazione del fatto che la fase di test è ormai iniziata da mesi.

Per capire il dato basterà ricordare che la blockchain di Ethereum supera giornalmente il milione di operazioni.

Il momento del lancio si avvicina?

In realtà, la notizia vera non è da ricercare nel numero di transazioni effettuate con l’utilizzo dello yuan digitale, bensì nel fatto che da un punto di vista tecnico non si registrino particolari problemi.

Ciò vuol dire che il momento del lancio ufficiale si sta avvicinando a grandi tappe, come del resto si pensava da più parti.

Soprattutto in considerazione del fatto che nel 2022 si svolgeranno le Olimpiadi invernali di Pechino, evento che potrebbe dare vita ad un largo uso di criptovalute.

La Cina sembra ormai pronta a sfidare il potere imperiale del dollaro

Le notizie relative allo yuan digitale hanno naturalmente rilanciato il dibattito sulla sfida che la Cina si accingerebbe a lanciare nei confronti del dollaro.

Con lo scopo di andarne ad intaccare il potere imperiale, sul quale si fonda in ultima analisi la leadership globale degli Stati Uniti.

Una sfida che, peraltro, è stata sinora sottovalutata da Washington, che non sembra aver compreso la portata della partita.

Un ritardo culturale, in particolare di Donald Trump, il quale sta seminando inquietudine nel mondo finanziario a stelle e strisce.

Ove soltanto da poco si è iniziata a fare largo l’idea di un dollaro digitale in grado di rispondere alla sfida di Pechino.

Secondo gli esperti, però, il ritardo degli Stati Uniti rischia di creare un gap a favore del Paese orientale praticamente irrecuperabile.

Anche in considerazione del grande dinamismo messo in mostra dalla Cina in tema di innovazione finanziaria.

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