Petrolio e halving: torna di moda la profezia di Anthony Pompliano

Nell’estate del 2019, Anthony Pompliano si lanciò in una ardita previsione: secondo lui, infatti, entro il 2021 la quotazione del Bitcoin sarebbe schizzata oltre i 100mila dollari. Non pochi, all’epoca, pensarono ad un colpo di calore eccessivo, alla luce del fatto che BTC si trovava lontano anni luce da quei livelli.
Nelle ultime ore, però, le parole di Pompliano sono tornate ad echeggiare. E stavolta non hanno destato sorrisini di compatimento, ma indotto molti a pensare che forse c’era del vero nella sua previsione.

Il crollo del petrolio

La profezia di Pompliano è tornata improvvisamente ad aleggiare man mano che continuavano ad arrivare i dati relativi al clamoroso crollo del prezzo del petrolio. Per la prima volta nella storia, infatti, la quotazione dell’oro nero si è avventurata in territorio negativo. E non di poco. In pratica le aziende che lo producono preferirebbero pagare chi lo prende in carico, pur di non vedere i barili restare sui piazzali di stoccaggio.
Il problema è che non trovano più acquirenti disposti a farlo, in quanto gli impianti sono ormai giunti al livello di saturazione.

L’halving ormai imminente

Ai dati provenienti da Wall Street, che indicano una vera e propria Caporetto per il petrolio, vanno poi aggiunti i possibili effetti dell’ormai prossimo dimezzamento delle ricompense spettanti ai miners di Bitcoin.
L’halving ormai prossimo, previsto per la metà di maggio, potrebbe inizialmente non provocare una grande crescita della quotazione di BTC. Almeno così si attendono gli analisti, sulla scorta di quanto accaduto nelle due precedenti occasioni del 2012 e 2016.
Nel medio termine, però, si prevede una nuova crescita della regina delle monete digitali. Che, stavolta, andrebbe a sommarsi agli effetti di una situazione economica incandescente.

BTC come bene rifugio?

Proprio la situazione critica dell’economia potrebbe avere conseguenze drammatiche per gli indici azionari. Favorendo in tal modo i classici beni rifugio.
Tra i quali, secondo molti osservatori, andrebbe elencato anche il Bitcoin. Proprio BTC potrebbe cioè essere individuato alla stregua di un asset in grado di proteggere i soldi investiti. Uno strumento che pur essendo soggetto a notevole volatilità, sembra comunque in questo momento storico meno rischioso di titoli azionari, petrolio e altri.
Proprio per questo, con il dipanarsi sempre più caotico della situazione e un Covid-19 che minaccia di resistere ancora per molto, in tanti hanno iniziato a ripensare alla profezia di Anthony Pompliano. Che, dal canto suo, nelle ultime ore si sta divertendo a ricordarla agli scettici.