La vera identità di Satoshi Nakamoto è ormai da anni oggetto di congetture.
Una vera e propria caccia all’uomo derivante dalla scomparsa dalla circolazione di colui al quale è attribuita la creazione di Bitcoin.
Le ipotesi al riguardo sono ormai molte e al novero delle stesse se n’è aggiunta un’altra, nel corso delle ultime ore. Andiamo a vedere quale.
Dan Kaminsky: è lui l’inventore del Bitcoin?
Nella giornata di ieri, Steemit ha pubblicato un articolo in cui si afferma che sarebbe Dan Kaminsky il vero Satoshi Nakamoto.
Ad affermare questa tesi è @dahype, un account di fatto anonimo, il quale è stato creato probabilmente per la pubblicazione di questo articolo.
Ma chi è Dan Kaminsky? Si tratta di un ricercatore nel campo della sicurezza informatica che deve la sua fama in particolare alla scoperta, nel 2008, della vulnerabilità nota come DNS cache poisoning (o DNS spoofing).
Ma come è arrivato @dahype alla formulazione della sua suggestiva tesi?
In pratica dall’analisi dello stile di scrittura di Satoshi su Bitcointalk, nel corso del quale avrebbe ravvisato l’utilizzo di doppi spazi dopo ogni frase.
Un modo di scrittura il quale è stato usato da Kaminsky in un articolo del 2016, in cui questi va in pratica a smentire l’affermazione di Dan Wright secondo la quale questi avrebbe fornito la prova di essere il vero Satoshi Nakamoto.
Cui si aggiungono poi altri scritti risalenti al 1998 e presenti all’interno del suo blog.
Le altre prove a carico di Dan Kaminsky
Oltre al doppio spazio, però, @dahype ha portato anche altre prove a sostegno della sua tesi.
Ad esempio l’abitudine di scrivere ok sempre in maiuscolo, e l’utilizzo di molte virgole e parentesi per aggiungere enfasi ai pensieri espressi.
Oltre ad un modo di scrivere estremamente raffinato, il quale si va ad aggiungere ad altre similitudini, a partire dalla passione per la matematica e la programmazione, comune a Satoshi Nakamoto.
Va però segnalato come nel recente passato lo stesso modus operandi usato in questa occasione aveva condotto a risultati diversi.
Senza contare che le stesse circostanze accomunano altre persone. Ognuna delle quali potrebbe quindi essere il vero Satoshi Nakamoto.
Una lunga serie di ipotesi
L’articolo comparso su Steemit, quindi, non può certo essere considerato la definitiva soluzione al mistero sull’inventore di Bitcoin.
Andando in definitiva soltanto ad aggiungere una ulteriore ipotesi a quelle già esistenti.
Tra le quali le più suggestive, negli ultimi tempi, sono quelle relative a Paul Calder Le Roux e Yasutaka Nakamoto.
L’ironia di quella riguardante Dan Kaminsky è però abbastanza evidente, considerato come tra le prove sia indicato un articolo contro Craig Wright.
Ovvero l’uomo d’affari australiano che ormai da anni si è autoproclamato il vero Satoshi Nakamoto, attirandosi l’ironia della comunità crittografica.