La questione di Hong Kong continua ad essere sotto la lente di ingrandimento del governo cinese.
E tra le decisioni che potrebbero riguardare l’ex enclave britannica ce n’è una la quale potrebbe avere grandi implicazioni nel futuro.
Si tratta della trasformazione dell’isola di Hainan in un porto di libero scambio, come è stato affermato da un report di Xinhua pubblicato il primo giorno di giugno.
Cosa prevede il piano cinese
Il piano allo studio del governo di Pechino prevede la formazione di un sistema portuale commerciale destinato a concentrarsi sulla facilitazione del libero scambio, degli investimenti e dei flussi di capitali transfrontalieri in tutta l’isola.
In questa ottica un ruolo fondamentale sarebbe poi affidato alla blockchain, cui spetterebbe il compito di riformare la funzione del governo, aiutando nella costruzione di un sistema di governance dei porti di libero scambio tale da rispondere alle esigenze collegate ad una sfida di questo genere.
Proprio al fine di realizzare questo proposito, alla fine dello scorso anno è stato istituito un fondo speciale di circa 142 milioni di dollari destinati al finanziamento delle società blockchain attualmente operanti ad Hainan.
Un piano risalente al 2018
Va comunque sottolineato come il progetto su Hainan risalga ormai al 2018, quando era stato annunciato dal presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, nel corso di una visita sull’isola.
Un piano peraltro approvato da Jack Ma, fondatore di Alibaba e uomo più ricco della Cina, il quale ha dal canti suo affermato di fronte al Consiglio consultivo dei leader aziendali che Hainan deve mirare a “superare Hong Kong” e trasformarsi in uno dei principali attori del commercio internazionale nell’era digitale.
I passi previsti dal piano
Il piano che dovrebbe sovrintendere alla creazione del porto di libero scambio di Hainan è stato formulato a seguito di una collaborazione tra il Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e il Consiglio di Stato.
All’interno del documento si propone la sua istituzione entro il 2025, con una serie di passi i quali dovrebbero permettergli di funzionare a pieno regime entro il 2035.
Considerato il modo estremamente risoluto di procedere che caratterizza il governo di Pechino, dimostrato anche nel caso dell’istituzione dello yuan digitale, c’è quindi da attendersi che il nuovo sistema commerciale di libero scambio di Hainan sia ormai sul punto di muovere i suoi primi passi.
Una novità la quale non sarà probabilmente accolta con scene di giubilo a Hong Kong, ove la situazione continua ad essere molto tesa tra il governo cinese e i dimostranti filo-occidentali.