Il crescente appeal delle criptovalute ha naturalmente spinto un gran numero di truffatori ad appuntare il proprio rapace sguardo sul settore.
Tra i tanti casi di evidenti raggiri a danno di ignari (e troppo ingenui) investitori, si segnala negli ultimi giorni BitAccelerate, che ha calamitato l’attenzione delle autorità di regolamentazione dei mercati finanziari filippine.
BitAccelerate: di cosa si tratta?
BitAccelerate, si presenta alla stregua di una piattaforma di crowdfunding sulla blockchain, promettendo a chi decida di affidargli i suoi soldi rendimenti sino al 350%.
Naturalmente si tratta di una pura e semplice truffa, come del resto puntualizzato dalla Securities and Exchange Commission (SEC) delle Filippine.
La quale ha peraltro già avvisato i responsabili della truffa sulle implicazioni legali della loro condotta.
Chi ha preso parte al raggiro, infatti, rischia non solo multe che superano i 100mila dollari, ma anche condanne penali che possono arrivare a 21 anni.
Le modalità della truffa
Il piano messo in atto da BitAccelerate è abbastanza semplice e in grado di attirare investitori evidentemente non molto consapevoli.
Coloro che non portano referral diretti, hanno comunque un margine di guadagno giornaliero del 2% sulla cifra depositata.
Il quale cresce di un punto percentuale una volta che siano raddoppiati i referral diretti, per attestarsi all’8% una volta che ne siano stati raggiunti 32.
Per partecipare, gli utenti devono depositare sul proprio conto un minimo di 100 dollari, come del resto affermato dal sito web.
Perché secondo la SEC delle Filippine si tratta di una truffa
E’ ancora la SEC filippina a evidenziare i motivi che la spingono a ritenere BitAccelerate una pura e semplice truffa.
Il sistema dei referral fa immediatamente capire come il guadagno degli affiliati vada a dipendere dall’afflusso di nuovi investitori.
Come accade in tutti gli schemi Ponzi, non esiste alcuna sostenibilità del sistema, in quanto la costruzione è destinata a crollare come un castello di carte quando non affluiranno più nuovi investitori.
A quel punto, naturalmente, gli autori della truffa si saranno dileguati, lasciando il cerino acceso in mano agli incauti che si sono fidati.
BitAccelerate non è registrato
Altra evidenza sulla truffa in atto è quella relativa alla mancata registrazione della piattaforma presso la SEC.
E, ancora, la società non risulta iscritta nell’elenco delle società che si occupano di asset digitali della Bangko Sentral ng Pilipinas (BSP).
La banca centrale deve infatti autorizzare qualsiasi entità finanziaria che intenda entrare nel mercato filippino e chi non ne è autorizzato è automaticamente fuori dai confini legislativi.
Come del resto è già successo nel passato a Mining City, truffa di cloud mining che prometteva un profitto giornaliero pari a 92 dollari, e a Forsage, altra piattaforma di crowdfunding truffaldina.