L’approssimarsi dell’halving di Bitcoin sta mettendo in fibrillazione la community dei miners. Il dimezzamento delle ricompense previste per l’attività di calcolo necessaria alla rete di BTC, infatti, potrebbe spingere molti minatori fuori dal mercato. In particolare quelli che non possono competere con le mining farm, ma non solo.
Mentre si susseguono le voci relative all’intenzione di una parte dei miners di dedicarsi ad altre criptovalute, arriva l’annuncio di MicroBT a rimescolare notevolmente le carte.
L’azienda, infatti, ha annunciato l’arrivo sul mercato della nuova serie M30, con un hash rate di oltre 100 TH/s.
A formarla due dispositivi, MS30S++ e MS30S+. Il primo è il modello di punta e garantisce una potenza di calcolo di 112 TH/s con un’efficienza energetica di 31 J/TH. L’MS30S+ è a sua volta in grado di raggiungere una potenza di calcolo di 100 TH/s e un’efficienza di 34 J/TH.
Il prezzo dei nuovi device per il mining sarà rispettivamente di 3.900 e 2.800 dollari. Un dato che andrà attentamente considerato da chi è intenzionato a fare perno su questi prodotti per minare BTC.
Per quanto riguarda la garanzia, in questo caso raggiungerà i 12 mesi, il doppio di quanto solitamente consentito dall’azienda.
MicroBT è un’azienda lanciata nel 2017 da Yang Zuoixing, ex dipendente di Bitmain che si era segnalato nel processo teso allo sviluppo di svariati modelli di Antminer, fra cui anche le popolari serie S7 e S9.
La nuova azienda ha subito intercettato il gradimento dei mercati, vendendo quasi 400mila unità di M1 e M3 tra il 2018 e l’anno seguente.
Faacendo ancora meglio con la serie M20, lanciata a metà del 2019 con uno straordinario successo. Le quasi 600mila unità vendute rappresentano ad oggi circa il 35% dell’hash power complessivo di Bitcoin.
Il lancio della nuova linea dedicata al mining di Bitcoin potrebbe avere notevoli ricadute sulla fase successiva all’halving, previsto per la metà del prossimo mese.
In vista del quale si erano registrate importanti defezioni, come quella di Valarhash Baite, azienda operante sul territorio cinese che cumulava in precedenza circa il 9% dell’hash rate di BTC.
L’annuncio di MicroBT cade in un momento quindi molto particolare e potrebbe portare a qualche ripensamento o riposizionamento da parte delle mining farm.
I risultati non saranno però visibili immediatamente. Va infatti sottolineato come la spedizione dell’hardware sia prevista per giugno, ma potrebbe risentire in maniera notevole dei problemi causati alle catene logistiche dal diffondersi del coronavirus a livello globale.
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