Continuano a susseguirsi le notizie relative alla possibile morte di Kim Jong Un. Il leader nordcoreano, secondo i rumors che si rincorrono in queste ore, sarebbe infatti già deceduto o, comunque, in condizioni neurovegetative.
Se le notizie in questione sono da prendersi con le molle, alla luce delle tante notizie arrivate da Pyongyang poi rivelatesi infondate, in molti stanno però cercando di capirne le implicazioni. Che potrebbero riflettersi anche sulla quotazione di Bitcoin.

La Corea del Nord è un bastione per BTC
Perché le notizie su Kim Jong Un potrebbero avere una notevole incidenza sul prezzo di Bitcoin? A spiegarlo è il fatto che la Corea del Nord è ormai da tempo un vero e proprio bastione per la divisa virtuale attribuita a Satoshi Nakamoto.
All’interno del Paese asiatico, infatti, opera una vasta comunità di criptofans, estremamente attiva e agguerrita. La stessa che, ad esempio, ha organizzato le conferenze che hanno portato all’arresto di Virgil Griffith, un membro di spicco della comunità di Ethereum che ad esse ha preso parte.
Corea del Nord e hacking
Una comunità, quella nordcoreana, che si è peraltro fatta notare per le attività di hacking portate avanti nel corso degli ultimi anni.
Secondo alcune società di cyber-security proprio i nordcoreani si sarebbero distinti in una serie di attività illegali che avrebbero procurato loro un gruzzolo calcolato tra i 670 milioni, secondo la Nikkei Asian Review, e i 2 miliardi di euro preconizzati invece dalla CNN.
Si prepara la svendita dei Bitcoin nordcoreani?
In questa ridda di voci si è andato ad inserire Russian Market, blog di notizie che parla molto spesso di asset digitali. Secondo il quale le notizie su Kim Jong Un preluderebbero ad una vendita massiccia dei BTC detenuti all’interno del Paese.
Una notizia che però è stata presa alla stregua di una burla. In particolare se n’è beffato economista Alex Krüger, noto per il costante interesse riservato alla crittografia. Secondo lui, infatti, prendendo per buono il ragionamento di Russian Market, si preannuncia anche la prossima svendita di uranio e pesce. Si tratta infatti di beni largamente disponibili in Corea del Nord, quindi anch’essi pronti ad essere alienati.
Alla fine, comunque, l’ipotesi più accreditata in caso di decesso di Kim Jong Un, quello di un’ascesa al potere della sorella, Kim Yo Jong, considerata la consigliera occulta del leader, potrebbe smontare del tutto le voci circolanti, confermando la propensione del Paese nei confronti del Bitcoin.