Le criptovalute si avviano a diventare un vero e proprio fenomeno di massa. Se negli anni passati le valute digitali erano guardate con sufficienza dalla finanza tradizionale, nel corso degli ultimi mesi in molti hanno dato vita ad una vera e propria inversione ad U.

Un mutamento di tendenza che deve tenere in conto una lunga serie fattori i quali sembrano spingere per una adozione sempre più larga degli asset digitali. Andiamo a vedere i principali.

L’emergenza coronavirus sta cambiando la prospettiva

Il primo potente fattore che sta provocando non pochi ripensamenti è il diffondersi della pandemia coronavirus in atto.

La pericolosità del Covid-19 obbliga a cercare nuove soluzioni in grado di tenere insieme l’esigenza di non chiudere le attività produttive e quelle di carattere sanitario. La smaterializzazione del denaro sembra in grado di rivelarsi ideale per realizzare questo mix.

Soprattutto grazie a divise virtuali che sono riuscite a farsi notare per la notevole efficienza, sicurezza e convenienza che sono in grado di assicurare alle transazioni online. Un ruolo cui riescono a far fronte soprattutto Ripple, IOTA, Ethereum, Litecoin e Stellar ma non solo.

Le necessità dell’economia reale

L’economia si sta sempre più spostando sul web. Il commercio elettronico alla fine del 2019 era già in grado di fatturare nei cinque Paesi più grandi dell’Europa Occidentale circa 342 miliardi di euro. Resta da capire se è ancora attendibile il dato relativo al 2022, anno nel quale tale fatturato dovrebbe scollinare quota 400 miliardi.

Secondo molti analisti proprio l’affermarsi della shut-in economy potrebbe comportare un sensibile aumento del dato. Soprattutto se, come del resto prevedono in molti, il lockdown porterà al fallimento di una miriade di attività commerciali dislocate lungo i territori.

Uno strumento contro l’inflazione

Altra tendenza che sta emergendo negli ultimi anni è quella tesa ad utilizzare le criptovalute alla stregua di strumento in grado di combattere livelli troppo alti di inflazione. Un orientamento particolarmente forte in Paesi come l’Argentina, il Venezuela o l’Iran, per motivi diversi.

In Argentina è il pratico default in cui versa il Paese a rendere necessario convertire stipendi e pensioni dal peso al Bitcoin o altra valuta virtuale.

In Venezuela è invece l’embargo architettato dagli Stati Uniti a pesare in maniera schiacciante sul bolivar, come del resto accade in Iran, altro Paese sottoposto a blocco economico da parte degli stessi Stati Uniti.

Per i cittadini di questi Paesi è comunque consigliabile cercare di garantire il proprio potere d’acquisto con monete virtuali le quali, se pur caratterizzate da grande volatilità, sono comunque in grado di reggere meglio all’erosione comportata da livelli troppo elevati di inflazione.

Monero (XMR): una criptovaluta in crescita

Nel variegato mondo delle criptovalute, c’è un progetto che si sta mettendo in particolare evidenza negli ultimi mesi.

Si tratta di Monero (XMR), introdotto sul mercato il 18 aprile del 2014 con il nome di BitMonero, il quale ha retto appena cinque giorni, lasciando il posto al più semplice Monero. Il termine è esperanto e significa moneta, anche se in questo caso si tratta di un asset digitale.

Il suo funzionamento è simile a quello di tutte le consorelle, ma si basa su Cryptonote, un protocollo il quale gli consente di raggiungere notevoli livelli di privacy. Un sistema il quale si basa su diversi algoritmi e che proprio per l’efficienza conseguita è stato pubblicamente elogiato da anche da Wladimir J. Van der Laan.

Si tratta di uno degli sviluppatori di Bitcoin Core, considerato alla stregua di una vera e propria autorità nel settore delle valute virtuali. Il suo giudizio vale quindi molto.

Monero, una fama molto controversa

Monero sin dagli inizi del suo percorso si è distinto per i notevoli profili di privacy che riesce ad assicurare. Proprio per questo motivo è indicato come una delle punte di diamante di quella particolare nicchia di mercato indicata con il nome di “Privacy coins”. Una categoria in cui rientrano a pieno titolo anche Dash e ZCash.

Nel corso degli anni, si è molto parlato di Monero. Il motivo è da ricercare nel fatto che proprio la riservatezza garantita alle operazioni le quali lo vedono implicato ha suscitato la curiosità e l’aperto favore del Dark Web, ovvero la parte di Internet in cui si svolgono traffici illegali come la compravendita di armi, droga ed esseri umani.

Secondo una vecchia accusa, con il trascorrere del tempo proprio Monero (e Dash) avrebbero soppiantato il Bitcoin nelle preferenze dell’economia criminale. Si tratta però di una notizia inesatta, stando ad un rapporto elaborato di recente da Rand Corporation il quale afferma che il Bitcoin continua a dominare le transazioni sui mercati illegali del web (59%), insieme a ZCash (stessa percentuale), mentre Monero sarebbe sul podio, ma largamente staccato (27%).

Il film su Monero

Di recente, Monero è stato al centro di alcune notizie molto interessanti, destinate quindi a rinvigorirne la fama.

La prima di queste notizie è quella che lo vede soggetto di un lungometraggio, campione di incassi negli Stati Uniti.

La pellicola in questione si chiama “Monero Means Money” ed è stato prodotto e diretto da Justin Ehrenhofer, piazzandosi al secondo posto nella classifica delle pellicole più viste durante il fine settimana del 10 aprile.

Un risultato reso possibile dal lockdown che ha in pratica costretto alla chiusura le sale cinematografiche del Paese, ma che comunque ha avuto il merito di riportare Monero all’attenzione dell’opinione pubblica.

Il mining di Monero su smartphone

Altra notizia che ha destato notevole scalpore è poi quella relativa al produttore di telefoni HTC.

L’azienda, infatti, ha annunciato il lancio di Exodus, uno smartphone il quale potrà fare mining di Monero grazie all’adozione di DeMiner, per effetto di un accordo siglato con Midas Labs, azienda che produce chip ASIC.

Se secondo Vitalik Buterin si tratta di una semplice operazione di marketing, anche in questo caso Monero si è potuto avvantaggiare del battage pubblicitario che lo ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica. Con notevoli vantaggi per la sua quotazione la quale, nel corso dell’ultimo mese, ha messo a segno una crescita pari al 20%.

Come investire su Monero?

Alla luce di quanto detto, è del tutto logico che siano in molti a identificare in Monero un possibile mezzo di investimento in un quadro come quello rappresentato dagli asset digitali in un momento del tutto particolare come quello contrassegnato dalla pandemia in atto.

Le mosse adottate dalle banche centrali per cercare di dare sollievo ad una situazione economica difficilissima, hanno infatti creato terreno fertile per una nuova crescita del settore.

La vera e propria inondazione di soldi pubblici operata in questo frangente potrebbe infatti favorire un surriscaldamento dei livelli inflattivi, tale da spingere molti investitori a cercare asset alternativi. In questo quadro le criptovalute potrebbero essere una risposta adeguata al momento, garantendo la possibilità di spuntare rendimenti molto interessanti in un panorama di crescita favorito dalle grandi attese che si stanno accentrando sul Bitcoin.

Chi intende investire su Monero, ha a sua disposizione due opzioni: l’acquisto diretto o il trading online. Si tratta di modalità di investimento molto diverse, in grado di presentare benefici e difetti, da analizzare con estrema attenzione.

Acquistare direttamente Monero

L’acquisto diretto di Monero ha il suo principale strumento negli exchange. Stiamo parlando dei cambiavalori operanti sul web, i quali offrono il loro servizio in cambio di commissioni.

In pratica, chi vuole acquistare direttamente la moneta digitale su cui ha appuntato la sua attenzione deve aprire un account su uno dei tanti exchange operanti, tra i quali i più accreditati sono Binance, CoinBase (Sito Ufficiale),  Bitstamp (Sito Ufficiale), Kraken, Bittrex, Poloniex e Hubi.

Una volta aperto il proprio conto, con procedure spesso ridotte all’osso, si può iniziare senz’altro ad acquistare le valute digitali desiderate.

Va però sottolineato come questa modalità di investimento, presenta alcune controindicazioni da vagliare con grande attenzione.

In particolare:

wallet

I token acquisiti devono essere conservati in un wallet, ovvero un portafogli elettronico. Si tratta del corrispondente virtuale della cassaforte, in pratica una parte del personal computer o del proprio smartphone il cui accesso è consentito solo a chi sia in possesso del codice di entrata.

Il problema è che questi wallet presentano spesso dei bug di sistema che permettono facile accesso agli hacker, i quali sono del resto costantemente al loro attacco. Si calcola che decine e decine di milioni di dollari siano ogni anno sottratti dai pirati informatici con attacchi mirati proprio ai wallet, facendo conto non solo sulla vulnerabilità dei sistemi, ma anche sulla notevole ingenuità degli utenti.

I wallet, peraltro, devono essere configurati, una incombenza cui coloro che non sono molto esperti di nuove tecnologie non sanno attendere. Si può provare a rimediare optando per un wallet messo a disposizione dagli exchange, ma proprio questi dispositivi sono le vittime preferite degli attacchi hacking. Basti pensare che nel solo 2019 ammonta a 178 milioni di dollari il dato complessivo della pirateria informatica contro i portafogli degli exchange;

Prevedere il mercato

Occorre saper scegliere il momento giusto per prendere posizione sul mercato. Affidarsi alla fortuna non è una strategia valida nei mercati finanziari. Le operazioni devono essere studiate nei minimi particolari, cercando di scrutare l’orizzonte in attesa dei segnali giusti.

Per segnali giusti si intendono i dati macroeconomici che formano le condizioni migliori per il proprio investimento. Il momento giusto per acquistare direttamente una criptovaluta, in questo caso Monero, è quello in cui il suo prezzo non sia alto e si preveda la formazione di un trend in grado di farlo crescere.

Una volta presa la posizione occorre anche saper intuire il momento giusto per lasciare il mercato e realizzare la differenza tra il prezzo di entrata e quello di uscita. A volte il trader poco esperto si fa prendere dall’ingordigia e non riesce a capire che è arrivato il momento di realizzare, vanificando in parte o in toto la sua operazione;

L’acquisto diretto di Monero può premiare chi lo effettua solo in un momento in cui sono i tori a prevalere sul mercato. Nel caso in cui la tendenza sia al ribasso è difficile (ma non impossibile) che una singola divisa riesca a guadagnare terreno.

Come acquistare Monero con Neteller

Un ulteriore modo di acquistare direttamente Monero, è quello offerto da alcuni strumenti fintech che si sono affermati nel corso degli anni.

Tra i quali Neteller (Sito Ufficiale), un sistema innovativo teso ad aiutare i propri utenti a trasferire i propri soldi in totale sicurezza, facendo leva sul personal computer o sull’app ufficiale, la quale può essere scaricata sui dispositivi Android ed iOs.

Come è facile intuire, Neteller ha preso come punto di riferimento PayPal, riuscendo a proporsi come valida alternativa ad esso sin dal 1999, quando ha iniziato ad operare.
Neteller consente di fare molte cose con grande facilità.

Tra di esse, vanno ricordate:

  • il deposito e il prelievo di denaro sul conto;
  • lo spostamento di soldi su una carta prepagata o su un conto corrente bancario;
  • l’invio di fondi o il ricevimento a/da altri iscritti alla piattaforma, in più di venti valute, senza dover sostenere alcun costo;
  • l’utilizzazione del denaro per fare acquisti online sui siti di e-commerce.

Altro servizio aggiunto dal 2018 è poi il trading di criptovalute con Neteller (Sito Ufficiale), che consente di acquistarle, detenerle e venderle a prezzi estremamente competitivi.

Basta in effetti versare una commissione pari all’1,5% nel caso si operi in euro o dollari, e al 3% per altre valute, per poter commerciare in Bitcoin, Bitcoin Cash, Ethereum, Ethereum Classic, EOS, Ox, Litecoin, Ripple e, appunto, Monero.

I limiti previsti per l’effettuazione delle operazioni sono un minimo di 10 euro e un massimo associato al proprio conto.

Si possono utilizzare oltre cento metodi di pagamento in valute digitali e senza alcuna necessità di sottoporsi a ulteriori verifiche, mentre tra i metodi di finanziamento disponibili, oltre ai conti correnti bancari, possono essere inclusi anche Epay, Pay by Mobile e Paysafecard.

Il trading online su Monero

Per chi non intenda dover lottare contro le eccessive complicazioni, la strada ideale può essere rappresentata dal trading online. Si tratta dell’investimento su strumenti finanziari che avviene ogni giorno sul web, grazie a piattaforme le quali offrono i propri servizi in tal senso.

In questo caso, però, occorre affrontare una questione preliminare, quella rappresentata proprio dalla scelta del broker giusto.

Si tratta di un problema spesso sottovalutato, ma assolutamente dirimente, proprio alla luce del fatto che nel corso degli anni migliaia di aspiranti trader sono stati raggirati da sedicenti piattaforme che promettevano condizioni vantaggiosissime ai propri clienti. Una volta aperto il conto, però, gli utenti si sono visti ben presto sottrarne il contenuto.

Proprio per questo motivo, per poter fare trading online su Monero occorre scegliere broker certificati, ovvero muniti di permessi ad operare sui mercati finanziari rilasciati dalla Consob. In assenza dei quali si consiglia di passare la mano.

Quali sono le migliori piattaforme per investire su Monero?

Come abbiamo già ricordato, occorre scegliere le migliori piattaforme per investire su Monero senza correre rischi.

eToro

Un panorama in cui non può assolutamente mancare eToro (Sito Ufficiale), il piattaforma di trading online che ha aperto con particolare decisione alle monete virtuali, proprio per offrire questa possibilità ai clienti che intendono partecipare a quello che si prospetta come uno dei mercati più promettenti del futuro.

Chi sceglie eToro (Sito Ufficiale), può fare leva sulla particolare modalità di investimento nota come social trading o copy trading.

La sua caratteristica saliente è proprio la facilità, considerato come basti scegliere un trader certificato sulla base della sua percentuale di operazioni riuscite e copiarne le strategie per iniziare a condividerne i destini.

Un modus operandi che è particolarmente indicato per gli utenti alle prime armi, quelli più esposti alla possibilità di perdite proprio per la mancanza di esperienza e conoscenze che distingue la fase iniziale.

Iscriviti alla piattaforma direttamente dal Sito Ufficiale di eToro >>

Plus 500

Oltre a eToro (Sito Ufficiale), però, ci sono altre piattaforme che offrono il trading CFD sulle criptovalute e un adeguato paniere di servizi di alto livello.

A partire da Plus500 (Sito Ufficiale), broker in azione ormai dal 2008, che si è saputo mettere in evidenza sin dall’inizio calamitando un numero sempre più rilevante di clienti, conquistati dai livelli di sicurezza ed operatività che lo distinguono. Caratteristiche che gli hanno consentito di sbarcare in borsa nel 2013, quando l’azienda si è quotata presso il mercato AIM della piazza di Londra.

Iscriviti alla piattaforma direttamente dal Sito Ufficiale di Plus500 >>

77% di conti di investitori al dettaglio che perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuti se può permettersi di correre questo alto rischio di perdere il Suo denaro.

Iq Option

Altro nome da prendere assolutamente in considerazione è poi quello di Iq Option (Sito Ufficiale), piattaforma varata a sua volta nel 2013.

Dopo un inizio non esaltante, nel corso del quale, però, l’azienda ha lavorato in maniera durissima con il preciso fine di eliminare i propri difetti e rifinire le sue migliori caratteristiche, nel 2016 ha iniziato a dare vita ad una crescita che non si è più arrestata. Simboleggiata da oltre 49 milioni di clienti che hanno dato fiducia al broker per effetto di una proposta completa e di alto livello.

Iscriviti alla piattaforma direttamente dal Sito Ufficiale di Iq Option >>

Anche Markets.com (Sito Ufficiale) è in grado di rappresentare una soluzione ideale per fare trading sulle criptovalute.

Nato nel 2008, come parte di TradeTech Group, una controllata di Playtech che rientra nell’elenco FTSE 250, l’operatore ha saputo affermare il suo nome offrendo un mix tra sicurezza, operatività e convenienza che non ha mancato di attrarre investitori in ogni parte del globo. Una proposta in cui sono naturalmente entrate anche le principali monete digitali.

Iscriviti alla piattaforma direttamente dal Sito Ufficiale di Markets.com >>

Infine XTB (Sito Ufficiale), nato nel 2002 come X-Trade e subito messosi in evidenza come dimostra il premio ottenuto tre anni più tardi in qualità di “Miglior broker in Europa” da parte del Money Markets Journal.

Da quel momento ha continuato a consolidare le proprie posizioni sui mercati internazionali, continuando a mietere successi e attraendo sempre nuovi clienti.

Iscriviti alla piattaforma direttamente dal Sito Ufficiale di XTB >>

I vantaggi del trading online

I vantaggi assicurati dal trading online sono notevoli. Per capirli occorre però partire da una disamina sullo strumento che consente di estenderlo alle criptovalute, ovvero i CFD.

L’acronimo sta per Contracts for Difference, ovvero quei particolari strumenti derivati che non implicano il possesso diretto del bene su cui si investe, definito sottostante.
In pratica si apre un contratto che prevede due opzioni: la presa di posizione short, nel caso in cui si ritenga che la quotazione del sottostante andrà in calando, oppure quella long ove la propria previsione è nel senso esattamente opposto.

L’entità del guadagno, ove si realizzi il pronostico formulato, è commisurato all’entità della variazione di prezzo.

Chi opta per questa modalità di investimento si ricava un ulteriore vantaggio, consistente nel fatto che non è necessario avere grandi capitali da investire. Si può infatti fare leva sulla leva finanziaria, ovvero il particolare meccanismo che consente di moltiplicare per il coefficiente desiderato, sino al limite stabilito dal broker, i soldi a propria disposizione.

Va però segnalato un fattore da tenere presente: la leva finanziaria rappresenta un’arma molto pericolosa ove utilizzata in maniera impropria. Se è in grado di amplificare il guadagno, nel caso opposto rischia di provocare una vera e propria falla.

Altri due vantaggi da considerare, quando si utilizzano i CFD, sono i seguenti:

  1. si può investire non solo nelle fasi rialziste, ma anche in quelle ribassiste, a patto di formulare una previsione giusta;
  2. si può abbandonare la posizione assunta in qualsiasi momento, contrariamente a quanto avviene per altri strumenti di questo genere, limitando al massimo le eventuali perdite, per poi rientrare una volta che il mercato offra condizioni migliori.

Conclusioni

Monero è una delle possibili alternative al Bitcoin. Meno famoso rispetto alla divisa digitale che monopolizza ormai da anni le attenzioni del pubblico, vanta però alcune caratteristiche che possono spingerne le fortune nel futuro, in particolare dal punto di vista della privacy, questione la quale sta molto a cuore a chi utilizza questo genere di strumento monetario.

Chi intende investire su Monero può farlo in due modi: acquistandolo direttamente, oppure optando per il trading online, tramite i CFD. Si tratta di due modalità molto diverse, che vanno esaminate attentamente prima di sceglierne una, in quanto entrambe sono in grado di assicurare vantaggi, ma propongono anche difetti.

L’importante, anche in questo caso, è muoversi con grande circospezione, in quanto si tratta di strumenti finanziari, quindi sottoposti a tensioni sui mercati che, ove non si abbia una strategia chiara e in grado di stendere una rete di salvataggio intorno al proprio investimento, possono produrre perdite di notevole entità.