Nel ricco panorama delle criptovalute, investire in Ethereum è una scelta che sempre più investitori fanno per fare trading in maniera ricopre un ruolo del tutto particolare. Il motivo è da ricercare nel fatto che sin dall’inizio questo progetto ha cercato di accreditarsi come il vero contraltare di Bitcoin. Una ambizione del resto suffragata dai fatti, considerato il secondo posto detenuto nella classifica relativa alla capitalizzazione del settore.

Andiamo quindi a vedere più vicino il sistema Ethereum e quali siano le prerogative che potrebbero garantirne una ulteriore crescita nell’immediato futuro.

Cos’è Ethereum

Ethereum è nata nel 2013 su impulso di Vitalik Buterin, uno sviluppatore di origini russe, cresciuto in Canada, appassionato di crittografia. Con il chiaro intento di dare vita ad un progetto di largo respiro, proprio lui ha dato il via nel 2014 ad una operazione di crowfunding, ovvero alla raccolta di fondi tesi a permettere al suo piano di decollare. Nel progetto è stato poi affiancato da Joseph Lubin (imprenditore, ex Goldman Sachs) e Jeffrey Wilke (informatico).

Il progetto in questione, che è valso a Buterin il World Technology Award del 2014, si presenta in effetti con una grande ambizione, quella di dare vita ad un immenso computer condiviso. In pratica, con Ethereum si assiste ad un vero e proprio mutamento di paradigma, passando dal concetto di Distributed Database tipico della tecnologia blockchain, e quindi del Bitcoin, a quello di Distributed Computing. Questo computer virtuale decentralizzato si chiama Ethereum Virtual Machine (EVM).

Proprio la validità del progetto ha comportato il successo del crowdfunding messo in campo, se solo si pensa che tra i finanziatori di questa prima fase possiamo trovare Microsoft. Un binomio sfociato poi nella nascita della piattaforma ConsenSys, che consente agli sviluppatori di operare in un ambiente di sviluppo blockchain (Ethereum) basato su cloud (Microsoft Azure).

Come funziona Ethereum

Ethereum è in pratica una piattaforma di tipo computazionale la cui remunerazione avviene mediante gli scambi basati su una criptovaluta chiamata Ether. La piattaforma può essere adottata da tutti coloro che intendono disporre di un archivio immutabile e condiviso in cui registrare tutte le operazioni attuate nel corso del tempo. Una piattaforma che non può essere fermata, bloccata, né tanto meno censurata.

Ethereum è progettata per essere adattabile e flessibile e per creare facilmente nuove applicazioni.

L’altra prerogativa di Ethereum è di essere una blockchain programmabile, la quale non si limita cioè a mettere a disposizione operazioni predefinite e standardizzate, ma consente agli utenti di creare le proprie.
Nell’ambito di queste operazioni, si ritagliano un particolare risalto gli smart contract.

Di cosa si tratta?

Cosa sono gli smart contract

Per smart contract, contratti intelligenti, si intendono le operazioni basate su determinate clausole e condizioni che devono trovare riscontro sul piano reale per giungere a buon fine. Non hanno bisogno di alcun intermediario, come ad esempio un notaio o un avvocato e la loro sicurezza è assicurata dal fatto che i dati presenti all’interno dell’operazione sono protetti dalla crittografia.

I campi di applicazione di questi contratti intelligenti sono molti e tra di essi possono essere ricordati la registrazione dei domini, i servizi di crowdfunding, la gestione dei sistemi elettorali e le operazioni di carattere finanziario.

Per poter girare sulla rete di Ethereum, agli smart contract serve appunto il propellente rappresentato da una moneta digitale in grado di fungere da remunerazione. Ruolo che spetta a Ether.

Da quanto detto sinora, dovrebbe risultare chiaro come Ethereum non sia una moneta virtuale, bensì il sistema alimentato da una criptovaluta denominata Ether, senza la quale la rete non potrebbe girare.

Le similitudini e le differenze tra Ethereum e Bitcoin

Tra Ethereum e Bitcoin esistono punti di contatto e notevoli divergenze. Tra i primi il fatto che si fondano sull’esistenza di una blockchain, su quella di un token e sul processo di mining per la convalida dei blocchi.

Per quanto riguarda le differenze, la prima riguarda proprio la concezione che muove i due progetti. Bitcoin si propone alla stregua di una riserva di valore, ovvero una alternativa al denaro tradizionale, mentre Ethereum intende favorire la creazione di app decentralizzate e di promuovere il varo di transazioni utili alla vita di ogni giorno.

Molto differente è anche la politica monetaria seguita: Bitcoin si fermerà una volta raggiunta la quota di 21 milioni di token, mentre Ethereum non pone limiti alla creazione di blocchi.

Anche il mining di Bitcoin ed Ether, peraltro, prevede una differenza di non poco conto: se è vero che in entrambi i casi è previsto il dimezzamento delle ricompense spettanti ai minatori, per Bitcoin le scadenze sono prefissate, per Ethereum no.

Grafico del prezzo Ethereum – Bitcoin

Il progetto Ethereum 2.0

In epoca recente, si è tornato a parlare molto di Ethereum per l’avanzare di una nuova e decisiva fase della sua vita. Stiamo parlando del progetto Ethereum 2.0, il quale dovrebbe condurre all’adozione di un nuovo algoritmo di consenso, quello noto come Proof of Stake.

Attualmente, infatti, il sistema si regge sul Proof of Work, un meccanismo di consenso distribuito il quale obbliga i miners a risolvere problemi matematici estremamente complessi al fine di aggiungere blocchi alla catena.

Il Proof of Stake prevede invece un modo molto diverso di raggiungere il risultato finale. Proposto nel 2012 per poter risolvere il problema posto dal grande dispendio di energia comportato dal Proof of Work, prevede che i partecipanti al processo siano indicati in maniera casuale tra quelli che detengono un numero significativo di token. Queste persone, però, non sono premiate con un quantitativo predeterminato di token per la partecipazione all’attività di estrazione dei blocchi, che in effetti vengono coniati, bensì per quella tesa a convalidare le transazioni, ricevendo in cambio una commissione.

Secondo le ultime voci, questo processo sarebbe ormai a buon punto e starebbe per iniziare la fase di test tesa a capire l’esistenza di eventuali problemi. Ove il processo in atto non ne dovesse riscontrare, il nuovo Ethereum potrebbe esordire per la fine dell’anno in corso.

Come è possibile guadagnare con Ethereum?

Come è possibile guadagnare su Ethereum? Le possibili modalità in tal senso sono due: l’acquisto diretto con un wallwt sicuro come CoinBase (sito ufficiale) ,oppure il trading online, con un broker serio e sicuro come eToro (sito ufficiale).

Si tratta di procedimenti estremamente differenti, in grado di assicurare vantaggi e di mettere in evidenza difetti di non poco conto.

Prima di iniziare ad investire su Ethereum il nostro consiglio è quindi di mettere sul piatto della bilancia gli uni e gli altri, per capire quale possa essere il modus operandi più idoneo per il proprio profilo di rischio e le proprie propensioni.

Investire su Ethereum con il trading online

L’altro modo di investire su Ethereum è quello rappresentato dal trading online. Si tratta delle piattaforme che offrono ormai da tempo la possibilità di investire su asset finanziari sul web. Una modalità di investimento sempre più gradita dagli italiani proprio perché riesce a mettere insieme un notevole ventaglio di vantaggi.

Il primo dei quali è di carattere finanziario: per usufruire dei servizi in questione, infatti, i costi sono solitamente più contenuti rispetto a quanto sarebbe necessario ricorrendo a canali come quelli bancari o rappresentati dai gestori patrimoniali.

Il secondo vantaggio garantito dalle piattaforme in questione è quello derivante dalla possibilità di non dover detenere direttamente il bene su cui si intende investire. A rendere possibile ciò sono particolari strumenti finanziari derivati, i Contract for Difference (CFD), i quali consentono di scegliere su un sottostante, come può essere una azione, un indice o una criptovaluta. Andiamo quindi a vedere nel dettaglio come funzionino i CFD.

Grafico del prezzo dei Bitcoin oggi in tempo reale

Come funzionano i CFD

Quando si apre un contratto di questo genere, occorre capire se la quotazione del bene su cui si vuole investire crescerà o perderà terreno.

Nel primo caso si dovrà prendere una posizione short, nel secondo una long.
Già da qui si sarà compreso come i CFD permettano di investire anche quando il mercato è ribassista, a patto di indovinare la propria previsione. Una differenza di non poco conto con l’acquisto diretto, tale da far preferire a molti questo modo di investire.

Va poi sottolineato un altro vantaggio da tenere presente in fase di scelta. I CFD permettono in pratica di utilizzare la leva finanziaria, sopperendo in tal modo alla mancanza di grande liquidità. La leva finanziaria, infatti, permette di moltiplicare il proprio investimento per un coefficiente consentito dal broker.

Si tratta però di uno strumento da utilizzare con molta accortezza. Se è vero, infatti, che grazie ad essa è possibile amplificare il proprio guadagno, nel caso in cui il mercato prenda una direzione contraria alla propria previsione dilata a dismisura anche le perdite. Proprio per questo vanno utilizzati strumenti tecnici che fermino l’operazione non appena il livello di guardia stabilito è stato toccato.

Un terzo vantaggio che può essere ravvisato nei CFD è poi quello di consentire di abbandonare la posizione presa in qualsiasi momento. Se, ad esempio, si verifica una inversione ad U del mercato che va contro i propri interessi, si può uscire dallo stesso e attendere che la tempesta si plachi, per rientrare. Un vantaggio non da poco considerata la volatilità che è tipica dei mercati finanziari.

Migliori broker per investire in CFD

Abbiamo quindi visto che i CFD possono essere gli strumenti più adatti per investire su Ethereum. A questo punto, quindi, non resta che cercare di individuare i broker che li offrono, in particolare i migliori.

Per riuscire ad individuarli, la scelta va innanzitutto circoscritta a quelli che sono in grado di esibire un permesso ad operare sui mercati finanziari rilasciato dall’autorità di controllo del nostro Paese, che è la Consob. Quelli che non hanno una autorizzazione analoga vanno immediatamente scartati.

Tra quelli rimasti, occorre a questo punto considerare alcuni fattori in grado di scremare ulteriormente il campo. Tali fattori sono:

  • livello dei servizi proposti e la loro effettiva convenienza;
  • strumenti operativi offerti, a partire dalla piattaforma su cui si dovrà lavorare giorno dopo giorno;
  • strumenti formativi, cui è affidato il compito di affinare il grado di preparazione della clientela;
  • presenza di una demo, ovvero la particolare modalità che consente di verificare il proprio grado di preparazione senza rischiare soldi.

Tenendo conto di questi fattori, i broker con cui investire in CFD su Ethereum sono i seguenti

eToro

eToro (sito ufficiale), deve la sua rinomanza al social trading, una particolare modalità di investimento che limita al massimo i rischi per i principianti.

Con la piattaforma di copy trading, infatti, è possibile replicare per filo e per segno le operazioni intraprese dai trader più bravi che abbiano deciso di mettere le proprie competenze al servizio di quelli alle prime armi. Grazie a questa modalità eToro ha calamitato l’attenzione di milioni di trader in ogni parte del globo, rendendo più semplice e remunerativo l’investimento;

Plus500

Plus500 (Sito Ufficiale), piattaforma operante a sua volta dal 2008, con un successo sempre crescente. Dal 2013 è quotata presso la Borsa di Londra. Una garanzia di serietà e professionalità che è in grado di conferire il massimo di tranquillità alla propria clientela, consentendole di concentrarsi solo ed esclusivamente sul proprio commercio.

77% di conti di investitori al dettaglio che perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuti se può permettersi di correre questo alto rischio di perdere il Suo denaro.

XTB

XTB (Sito Ufficiale), broker in attività dal lontano 2002. Dopo aver iniziato ad operare con il nome di X-Trade ha poi cambiato il proprio nome, conservando però le caratteristiche che l’avevano già messo in luce, tanto da guadagnargli il premio di “Miglior broker europeo” assegnatogli nel corso del 2005 dal Money Markets Journal;

Conclusioni: Conviene investire in Ethereum oggi?

Conviene investire in Ethereum? Sicuramente, proprio per la validità intrinseca di un progetto che sin dagli inizi si è proposto come una sorta di contraltare al Bitcoin.

Chi intende farlo, però, deve sapere che si può investire acquistando direttamente Ether, il token che gira sul sistema di Ethereum, o aprendo CFD, strumenti derivati che permettono di scommettere sull’esito di un sottostante senza possedere il bene, offerti dai broker serio e sicuro come eToro (sito ufficiale) per il trading online.

Prima di optare per una delle due modalità di commercio si consiglia perciò di analizzare attentamente i loro pregi e difetti, scegliendo infine quella che si addice maggiormente al proprio profilo di rischio e alle proprie attitudini.